Cosa Fare e Dove Mangiare zona Methoni / Costa Navarino

Siamo sempre in cerca di ristoranti tipici, lontano dal turismo di massa. Locali della Grecia Autentica. Vi consigliamo su cosa vedere e dove mangiare a Methoni / Costa Navarino.

Dove mangiare zona Methoni /Costa Navarino

  • Per mangiare bene nel centro di Methoni, sulla piazza principale e sul mare, consigliamo TAVERNA REX. E ovviamente anche consigliato TAVERNA NIKOS (sempre vicino la piazza principale). Abbiamo mangiate varie volte qui e la qualita’ e’ ottima, (carne e pesce). Si, secondo noi, sono le migliore di Methoni. Prezzo medio su 20,00 a persona (sempre incl. alcuni antipasti, menu di carne o pesce, vino e acqua). Ottimi.
  • Quando tornate dalla spiaggia di Voidokilia fermatevi per il pranzo a Giolova. Consigliamo il ristorante BLUE YIALOS, giallo & blu, direttamente sulla spiaggia, lungomare. Ottimo per mangiare un Pikilia di pesce o di carne.
  • Nel centro del paese di Finikes troverete l’unica taverna che allo stesso momento e’ supermercato e fruttivendolo!!!!! I tavoli stanno proprio in mezzo la strada! Taverna ottima e autentica! Si mangia carne come souvlaki, pollo ecc. Bellissimo. Prezzo ca. 10 – 11,00 a persona per antipasti, secondo con souvlaki e vino.
  • Nel centro di Methoni, un ‘ristorante’ GRILL NONDAS per mangiare un ottimo souvlaki, pollo, insalate, patate ecc. Io sinceramente ho solo visto uomini qui, che guardano la tv e discutono si politica e calcio….ma in estate ci sono alcuni tavolino fuori e per pochi soldi si mangia bene. Anche ottimo come take away (portare a casa). Prezzo medio euro 10,00 a persona.
  • RISTORANTE ELENA a Finikounda, sicurmanete una delle taverne storiche e piu famose di Finikounda. Si mangia bene. Ci sono turisti e greci. Si spende ca. 20,00 a persona.

NB. Provate ad ordinare per il pranzo ‘Pikilia’ (= greco x un piatto di antipasti misti). Si tratta di un piatto molto abbandante con tutte le specialità greche di pesce o di carne. Sufficiente come pasto intero.

Cosa fare & vedere Zona Methoni / Costa Navarino

  • Olympia, sito archeologico (2,5 ore da Mehoni).
  • Vicino a Olympia si trova Il Tempio di Apollo a Krestena. Vale la pena, visto che siete in zona.
  • Sparta, sito archeologico + Mistras (1,5 ore da Methoni).
  • Koroni, paese molto caratteristica + castello Veneziano (30 min da Methoni).
  • Waterfalls / Cascate di Polylminio vicino al paese di Kazerma (sulla strada tra Kalamata e Pylos,vicino a Kalamata).
  • Pylos Citta’ (= in Italiano Navarino) per un caffe in piazza.
  • Antica di Messini (vicino Kalamata), sito archeologico appena aperto!  Assolutmanente da non perdere.
  • Spiaggia di Voidolkilia (secondo il giornale The Times, la spiaggia piu’ bella del mondo). Il castello che vedete in alto, sono le rovine del palazzo di Thrasymides, figlio di Nestore.
  • Spiaggia di Golden Beach (Gialova). Gialova e’ inoltre un importante parco per vedere i amaleonti Africani e Flamenco Rose.
  • Castello di Methoni
  • Castello e paese di Koroni
  • Destino Beach, beach & lounge bar/ ristorante con sdrai & ombrelloni sulla spiaggia piu bella vicino a Hotel Apartments La Sapienza
  • Isola di Sapienza (in barca).
  • Palazzo di Nestore e Museo di Nestore. Il museo si trova nel paese di Chora.

Vedete per ulteriori info su:

www.authenticgreece.expert

Palazzo di Nestore

Nel paese di Hora (ca. 25 km da Methoni) si trova il museo di Hora, piccolo come dimensioni (solo tre sale) ma ricco di eccezionali reperti, quasi tutti ritrovati nei siti archeologici della zona e, in particolare, nel vicino Palazzo di Nestore, esposti con particolare cura. Nelle immediate vicinanze, la maggiore tomba a tolo di periodo miceno ritrovata in quest’area.

Cittadina di Pylos

Pylos = Navarino  ha ca 5.400 abitanti. Pylos si trova a 12 km da Methoni. . È storicamente noto per essere stata teatro di due battaglie navali: la battaglia di Pylos (425 a.C.), durante la guerra del Peloponneso, e labattaglia di Navarino (1827), episodio della guerra d’indipendenza greca. Navarino è situata nella penisola della Messenia e dà il nome alla baia di Navarino, chiusa dall’isola di Sfagia (Sfakteria). Nel medioevo la città era chiamata Avarino (Αβαρίνος). Tale toponimo potrebbe derivare da una presenza di Avari oppure potrebbe avere una radice slava. Divenuta possedimento della Repubblica di Venezia, fu chiamata Navarino (con l’incorporazione per epentesi del ν dell’articolo τον) oppure Zonklon. Nel 1499 la città fu strappata ai veneziani dagli ottomani, che la tennero fino al 1821, salvo un periodo (1686-1715) in cui Venezia tentò di reimpossessarsene. In epoca ottomana Navarino fu chiamata Anavarin oppure, localmente, Neokastron (“nuovo castello” in greco). NB. Ci o stati ritrovati i resti di un Palazzo di Epoca Micenea risalente al XII-XIII secolo a.C. , che per il fasto, la posizione geografica e l’ubicazione gli archeologi hanno attribuito al Palazzo di Nestore. Nestore, figlio di Neleo, fu Re di Pilo, celebre per saggezza ed eloquenza e per la sua longevità. Fu uno dei più grandi eroi achei durante la Guerra di Troia, dove perse il figlio Antiloco. Nestore ricompare nell’Odissea quando Telemaco, figlio di Ulisse, intrapreso il viaggio che da Itaca lo condurrà nel Peloponneso per avere notizie del padre disperso, come prima tappa si ferma a Pilo, per interrogare Nestore. A Pylos è stata ritrovata, oltreché la stanza del trono di Nestore (Megaron) anche una vasca da bagno, rara per l’epoca Micenea, che richiama alla mente i celebri versi di Omero:……. “Intanto la bella Policasta fece il bagno a Telemaco, la figlia minore di Nestore figlio di Neleo. E quando l’ebbe lavato ed unto con olio, copiosamente, gli gettò un bel manto e una tunica indosso: egli uscì dalla vasca simile agli immortali nel corpo, e andò a sedere a fianco di Nestore, pastore di genti”. Più volte citata nei poemi omerici quale patria di Neleo e del figlio Nestore, rimasta per lungo tempo non identificata e riconosciuta con molta probabilità solo in alcuni scavi del 1955-1958 ad Epanò Englianos, località della Messenia occidentale, a 18 km dalla città odierna di Navarino. Sulla sommità di una collina sono infatti stati scoperti resti di due palazzi del periodo miceno. Alla prima impressione il palazzo non sembra così imponente come quelli di Micene o di Tirinto, perché non è protetto da mura ciclopiche; l’intero complesso (5600 m2) non ha infatti opere murarie di difesa. L’ubicazione del palazzo di Nestore era già controversa nell’antichità: ne parlano Omero, Strabone e Pausania e lo pongono in località diverse. Le ricerche iniziarono nel 1939 da Carl Blegen e proseguirono tra il 1952 ed il 1965 con Spyridon Marinatos. Sono stati portati alla luce due palazzi che cronologicamente coincidono con le tradizioni leggendarie legate all’affermazione prima di Neleo e successivamente del figlio Nestore. Sono stati ritrovati resti antichissimi, anteriori al 1300 a.C., un palazzo databile al 1280 a.C. ed un successivo palazzo databile al 1250 a.C., distrutto nel 1200 a.C.-1190 a.C. Alcune parti del palazzo verso sud-ovest sono visitabili; vi si trova un vestibolo che dà accesso ad una grande sala. Il nucleo principale è quello centrale, dove una serie di tre atrii monumentali portano al megaron, la sala del trono  dove si allineano ambienti destinati a magazzini, abitazioni e, nella parte anteriore, il famoso archivio di tavolette scritto in lineare.

Kalamata

Kalamata  è un comune della Grecia situato nella periferia del Peloponneso (unità periferica della Messenia) con 80.000 abitanti. Kalamata appartiene fisicamente, pur non facendone più parte amministrativamente, alla regione storica della Messenia, della quale è il centro abitatativo principale. La città si affaccia sul mar Ionio e si trova al centro del profondo golfo di Messenia. Ad oriente si erge la catena montuosa del Taigeto, che culmina nella penisola di Mani e separa la Messenia dalla Laconia, dove si trova Sparta. La storia della città coincide con quella dell’antica regione di Messenia, della quale ha sempre seguito le vicende storiche. Nei pressi di Kalamata negli anni tra il 1684 ed il 1699 si svolse la guerra di Morea, nella quale si affrontarono le truppe della Lega Santa e quelle dell’impero Ottomano. Kalamata ha un importante porto turistico, piuttosto frequentato da barche a vela, ed è inoltre il centro maggiore, dopo Patrasso, del Peloponneso. Oltre ad offrire testimonianze archeologiche, la città ed i suoi dintorni richiamano un discreto volume di turismo balneare. Nel 2009 è stato inaugurato il museo archeologico nell’antica agorà, nel centro storico della città e vicino alla chiesa dei Santi Apostoli. Il museo raccoglie reperti della Messenia risalenti al periodo miceneo, classico, ellenistico e bizantino. L’economia di Kalamata è basata principalmente su agricoltura (olivicoltura), turismo e terziario. La città è conosciuta in tutto il mondo per la produzione della famosa oliva kalamata e dell’olio di oliva che si produce in Messenia. Le attività industriali sono limitate alla trasformazione dei prodotti alimentari ed anche alla produzione di sigarette: vi ha sede infatti la compagnia Karelias. A Kalamata nel 1879 venne fondata da John F. Costopoulos la Alpha Bank, la seconda banca per importanza della Grecia.

Methoni

Methoni ha ca 2.650 abitanti 1. Dal gennaio 2011 è compreso nel comune di Pylos-Nestoras. Methoni  deve la sua importanza storica al fatto di essere stata per lungo tempo una delle più importanti basi navali della Repubblica di Venezia. La città è situata sulla costa ionica del Peloponneso, tra Navarino e Capo Gallo, di fronte alle isole Sapienza e Cabrera. In epoca veneziana vi facevano scalo quasi tutte le navi veneziane sulla rotta tra Venezia e il Levante, nonché tutte le navi di pellegrini in viaggio verso la Terrasanta. Per la sua posizione strategica a guardia dell’imbocco dell’Adriatico, la fortezza di Modone fu tenuta in grande considerazione dalla Serenissima e soprannominata (analogamente al vicino porto di Corone) Venetiarum ocellae (“occhi di Venezia”).

Il primo dominio veneziano (1206-1500). Venezia occupò Methoni per la prima volta nel 1125, quando il doge Domenico Michiel fece radere al suolo la pre-esistente fortezza bizantina, ma dovette poi abbandonare la città. Già nel 1206 però la Repubblica ristabilì il proprio dominio su Modone, che mantenne ininterrotto per quasi trecento anni ed estese gradualmente a tutta la Morea, finché il 9 agosto 1500 i settemila difensori non dovettero capitolare alle ingenti truppe delsultano Bayazet II (si narra che fosse giunto con 100.000 uomini e 500 cannoni). La vicenda della presa di Modone da parte dei Turchi fu vivacemente descritta a posteriori da molti storiografi. Negli anni a venire molteplici furono i tentativi di riconquistare la città: nel 1531 ad opera dei Cavalieri di San Giovanni, e nel 1572 su iniziativa diDon Giovanni d’Austria. Il secondo dominio veneziano era dal 1686al 1715. Fu solamente con la guerra di Morea (1684-1699) che la Serenissima poté rientrare in possesso di Methoni. Al comando del Capitano Generale Francesco Morosini, il 30 giugno 1686 i Veneziani strinsero d’assedio la città, difesa da 13.000 fanti e 1200 cavalli, da terra e da mare; i Turchi capitolarono il 7 luglio. Quattromila abitanti sopravvissuti abbandonarono la città, mentre i conquistatori si impadronirono di cento cannoni di bronzo e quasi duecento schiavi). La riconquista veneta fu ratificata nel 1699 dalla Pace di Carlowitz, ma fu alquanto effimera, giacché già nel 1714 i Turchi mossero guerra a Venezia e riconquistarono (1715) tutta la Morea, che fu loro ufficialmente ceduta con la Pace di Passarowitz (1718).

Visita del castello: ogni giorno dalle 10.00 alle 15.00. Prezzo ca. 4,00 a persona.

Ancient Messini (sito archeologico)

La citta’ antica di Messini e’ aperto da poco al pubblico (ca 10 anni). Questo sito archeologico è poco conosciuto,ma è il più bello e sorprendente in Grecia. Troverete ancora gli scavi in corso e avrete la sorprendente visione dello stadio che resterà nei vostri ricordi di viaggio per tutta la vita. Messini è una città antica e significativa in termini di dimensioni, forma e stato di conservazione ed ha ancora molto da offrire. Al interno di questa meravigliosa città non troverete solo santuari ed edifici pubblici ma anche imponenti fortificazioni, case e tombe. Gode inoltre del vantaggio di non essere mai stata distrutta o oggetto di insediamenti sucessivi, essa si trova infatti su un sito incontaminato. è un ambiente naturale che unisce la grandiosità delle montagne di Delphi con il corso fluviale tranquillo di Olympia, che è dominata dal sito del antica acropoli  con la bassa valle fertile attorno alla città antica. La citta’ e stata costruita nel 369 avanti Christo.

Olimpia

Olimpia e’ un must! Ci vogliono ca. 2,5 – 3 ore per arrivarci. La strada e bellissima, lungo il mare. Si passa Kyparissia, Zacharo e Krestena. L’entrata al museo & al sito archeologico insieme vengono a costare 16,00 euro. Solo il museo o solo il sito archeologico, 6,00 euro ciascuno. Non sempre e’ possibile acquistare il biglietto di 9,00 euro.  All’uscita del museo vedete subito una taverna / ristorante dove si mangia bene. Si chiama Ambrosia.  Olimpia è il nome dell’antica città greca, sede dell’amministrazione e dello svolgimento dei giochi “olimpici” ma anche luogo di culto di grande importanza, come testimoniano i resti di antichi templi, teatri, monumenti e statue, venuti alla luce dopo gli scavi effettuati nella zona dove la città originariamente sorgeva.

La storia:  Olimpia era incastonata in una valle situata lungo il corso del fiume Alfeo, nell’Elide (Peloponneso nord-occidentale), presso la località di Pisa. La città possedeva molti edifici, alcuni dei quali venivano usati come dimora dagli atleti che partecipavano ai giochi, detti appunto olimpici, che si svolgevano ogni quattro anni in onore di Zeus. In questo luogo venne compilato per la prima volta nel 776 a.C. un elenco di vincitori: è possibile da ciò desumere che si trattasse dell’esito delle prime Olimpiadi storicamente accertate. Olimpia comprendeva un recinto sacro, l’Altis, della lunghezza di 200 m e della larghezza di 177 m, situato in posizione sopraelevata rispetto alle altre costruzioni e al cui interno sorgevano i più importanti monumenti di culto e gli edifici adibiti all’amministrazione dei giochi. Sul lato sinistro dell’Altis, ovvero verso la parte orientale, erano situati lo stadio e l’ippodromo, mentre sul lato destro, cioè verso occidente, vi erano la palestra e il ginnasio al cui interno gli atleti che volevano partecipare ai giochi dovevano allenarsi almeno un mese prima dell’inizio delle gare. Il più famoso tempio di Olimpia era quello eretto in onore di Zeus: internamente vi si trovava la gigantesca statua del dio realizzata in oro e avorio da Fidia (o Phidia) nel 430 a.C. e inserita fra le sette meraviglie del mondo. L’Heraion era invece il tempio dedicato alla dea greca Era (Giunone per la mitologia romana, la regina degli dèi), uno dei più antichi edifici storici di cui oggi si possono ancora ammirare i resti e al cui interno venivano custodite le corone di alloro riservate ai vincitori dei giochi. Una delle vie principali di Olimpia era fiancheggiata da dodici thesauroi, i templi votivi al cui interno venivano custoditi i tesori delle città che partecipavano ai giochi; vi era inoltre un edificio circolare, il Philippeion, fatto erigere dopo il 338 a.C. da Filippo II re di Macedonia.

La riscoperta di Olimpia. Fu nel 1776 l’archeologo inglese Richard Chandler, con la sua spedizione Society of dilettanti, colui che per primo portò alla luce le rovine dell’antica Olympia. I primi scavi effettuati nella città di Olimpia vennero eseguiti da un gruppo di archeologi francesi nel 1829, seguiti poi da un gruppo di tedeschi tra il 1875 ed il 1881, i quali evidenziarono l’esistenza delle piante di molti edifici. Durante gli scavi successivi vennero poi riportate alla luce – oltre alla famosa statua di Ermes col piccolo Dioniso, opera dello scultore Prassitele – diverse altre statue, altari, oggetti votivi in bronzo e in marmo. Eratostene, che fu in grado di calcolare la circonferenza del nostro pianeta, creò il “sistema delle Olimpiadi” come sistema di cronologia fissa per i greci. Le Olimpiadi erano una festa sportivo-religiosa che univa tutti i greci e faceva cessare tutte le guerre in Grecia durante il suo svolgimento. Eratostene fissa la prima data delle Olimpiadi nel 776 a.C. Ancora oggi l’inizio delle Olimpiadi moderne si svolge simbolicamente a Olimpia, con la cerimonia di accensione del fuoco sacro da parte di alcune “sacerdotesse”. Il fuoco viene trasmesso con fiaccole, che saranno portate da atleti in staffetta fino alla sede scelta per lo svolgimento dei giochi. Durante i Giochi della XXVIII Olimpiade, l’antico stadio fu usato per le gare di getto del peso.

Voidokilia Beach

La spiaggia di Voidokilia  è nascosta dietro le dune di sabbia, che sembrano proteggere il segreto della magica bellezza. A forma di omega greco gigante questa spiaggia della bellezza eccezionale si trova sotto il vecchio castello (Paleokastro) e la caverna di Thrasymides, il figlio di Nestrore, l’antico re di Pilos. Secondo la leggenda, usava questa caverna come ricovero per il suo bestiame. Se salite sul  vecchio castello si gode un panorama meraviglioso. Dalla spiaggia di Voidokilia potete passare sulla laguna di Gialova tramite un percorso naturale per osservare la vita dell’avifauna lagunare (con camaleonti Africani e Flamenco Rose). Vodokilia Beach e considerato spiaggia piu bella dalla Grecia (New York Times).